giovedì 7 aprile 2016

LA GENERAZIONE MANCANTE

Non partono con la valigia di cartone e lo spago come i nostri nonni.
Se ne vanno con la fantasia e un'idea ben precisa.
Partono con la speranza di non partire e con il desiderio poco nascosto di tornare.
Fuggono da una classe politica poco carismatica e troppo ignorante per capire l'elasticità della loro mente.
Partono da una classe dirigente in bilico sui congiuntivi che declama sapientemente: "Non si mangia pane e cultura".
Se ne vanno da un paese dove la sola "bellezza" potrebbe risolvere i problemi economici.
Scappano da governanti che se una volta erano ladri... oggi sono ladri e per giunta ignoranti!
Si arrendono alla CONGIURA CONTRO I GIOVANI (Stefano Laffi, ed. Feltrinelli).
Partono con il fardello delle colpe della nostra generazione, delle responsabilità dei loro padri.

La generazione mancante.
Un buco sempre più evidente con cui dovremo fare i conti.
Per la prima volta dopo molti decenni, i nostri figli avranno più difficoltà dei loro padri.
Allora partono. Se ne vanno, si rendono conto che la bellezza del paesaggio, l'arte millenaria, la genialità degli avi, non sono più compatibili con le loro esistenze ed esigenze.
Fuggono con la rabbia di tornare e di spazzare la nostra generazione mediocre e fallimentare.
Si arrendono a beceri sapientoni che continuano a fissarsi il dito senza guardare la montagna!

La prossima volto che uno della mia generazione dice: "Ai miei tempi io..." oppure: "Ah! I giovani d'oggi!". Posso anche uccidere!

Buone musiche e parole a tutti!

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