Ho appena terminato di leggere "La sposa" di Mauro Covacich. Una serie di racconti, alcuni della vita reale, altri di fantasia, altri ancora presi dalla realtà ma manipolati dall'autore; quindi verosimili.
Il libro mi ha divertito, l'ho trovato scorrevole e accattivante. Poi ho scoperto che "La sposa" si è classificata al secondo posto nell'ultima edizione del premio Strega. Il primo, "La ferocia", mi sono riservato di leggerlo e commentarlo prima possibile.
A questo punto i primi dubbi, sottolineo che il lavoro di Covacich è godibile, ma in effetti dovrebbe essere il secondo migliore libro italiano degli ultimi mesi. Non è così!
Conosco autori che lavorano con case editrici meno importanti che sanno diffondere emozioni migliori e soprattutto più originali. Perchè non possono a partecipare a questi importanti premi? Come vengono scelti i libri dei più noti concorsi?
Allora penso alla musica, alla mia musica. Pur essendo "Uno che scrive" (ho pubblicato sei romanzi), vivo e mantengo la mia famiglia grazie ai miei studi musicali.
Il parallelo con il festival di Sanremo viene spontaneo. Chi sono i musicisti, compositori e cantanti che possono rappresentare la nostra cultura? Sono quelli dell'Ariston?
La storia ci parla di Giuseppe Verdi e Alessandro Manzoni, alleati nel segno dell'arte, che brindano e chissà, forse si ubriacano, auspicando la nuova Italia, figlia del Risorgimento.
Verdi, alla morte dell'amico, dedicarà uno dei migliori requiem della storia della musica (secondo, forse, solo a quello di Mozart).
Oggi nel 2015... Nek che brinda con Fabio Volo al futuro dell'arte italiana. Leggerissima differenza di spessore!
Una preghiera: cercate le piccole case editrici e leggete i loro libri. Frequentate i piccoli locali
e ascoltate i gruppi e gli artisti nelle cantine. Togliete la corteccia esteriore e immergetevi in profondità... scoprirete tutto un mondo!
Buone parole e musica a tutti!
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